Celle di attrizione

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Celle di attrizione

Le celle di attrizione sono state progettate e costruite per applicazioni gravose (heavy duty). All’interno della macchina, il sistema agitatore, genera flussi opposti di fluidi da processare in modo da generare elevato impatto diretto tra le varie particelle, ottenendo così una intensa attrizione, un effetto di rimozione della pellicola superficiale e la disgregazione della frazione superficiale contaminante. Tale impatto rimuove argille e pellicole di natura chimica (esempio, residui di idrocarburi) così da ottenere un prodotto più pulito possibile e tale da migliorarne la caratteristica fisica, favorendo così i successivi processi di separazione. La concentrazione di solidi atta a garantire il migliore risultato deve essere del 60-75%. Generalmente, l’efficienza del processo migliora all’aumentare della densità del materiale da trattare, poiché più densa è la massa, maggiore è il contatto tra granello e granello.
Le eliche, montate su un albero all’interno di un serbatoio, sono guidate e sostenute da un gruppo cuscinetto con motore e motoriduttore. Le macchine sono in genere fornite con due celle. Un’apertura in ciascuna partizione di cella permette al materiale di fluire alla cella seguente.
Le celle di attrizione sono state progettate per ridurre al minimo vortici, retro-miscelazioni, corto circuiti e zone morte e sono realizzate con componenti molto resistenti. Il rivestimento del corpo interno del miscelatore è rivestito opportunamente, in modo da garantire migliore durata del componente. Il gruppo miscelatore con la serie di eliche contrapposte permette l’inversione del flusso del materiale due volte in ogni cella, aumentando l’effetto di turbolenza e svolgendo un’azione di attrizione più efficace.

Schema di funzionamento celle di attrizione.

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    Ogni cella di attrizione è costituita da due camere, come raffigurato nel disegno soprariportato, e su ogni camera è montato un albero di rotazione con relativo motore e motoriduttore.

    Le celle di attrizione sono usate, tipicamente, nelle seguenti applicazioni / processi:

    • Flottazione: la pulizia delle particelle prima della flottazione consente l’aumento di selettività e riduzione dei consumi di reagenti.
    • Bonifica di terreno: le particelle di terreno vengono pulite dalle particelle contaminanti delle superfici di suolo.
    • Lavaggio di sabbia, sabbia per vetro e sale: per eliminare le argille.
    • Processi in cui è necessaria la rimozione di particelle ferrose dalle sabbie per vetro.
    • Disintegrazione di agglomerati di argilla e di materiale bituminoso.
    • Eliminazione di quantità rilevanti di minerali che possono trovarsi come rivestimenti melmosi sui granelli di sabbia.
    • Lavorazione del vetro attraverso la pulizia di sabbia silicea da contaminanti superficiali.